chimera?
La felicità si sviluppa secondo specifici meccanismi mentali che noi stessi mettiamo in atto a diversi livelli di consapevolezza. Sono esattamente gli stessi meccanismi che ci permettono di creare la realtà. E in questo caso la realtà di noi felici. Quante felicità esistono e quanti livelli ci sono? è realmente cosi quantificabile? da un punto di vista linguistico e concettuale forse si. Diamo per assodato che lo sia (non smetterò mai di ripetere che tutto è più semplice di ciò che sembra). Da alcune parti viene definita come un gradino sotto allo stato di estasi, da altre come armonia dell' essere con i suoi ideali di vita (e qui potremmo scrivere trattati infiniti per poter realmente identificare quali sono i Veri ideali di vita) ma il nodo comune è che spesso viene definita in base alla cultura e tradizione sedimentata.
Io però voglio sottolineare cio che considero l 'origine stessa di tutto. La meritevolezza. o meglio il nostro sentire di meritarci la felicità. Per me è un diritto. ma anche una sorta di 'dovere morale' verso noi stessi.
Da dove iniziamo? iniziamo dal presupposto che possiamo impararla. Lo dobbiamo fare noi, da sè. Da se con gli attrezzi, gli strumenti che ci vengono forniti. Amo aiutare le persone ad essere in grado di diventare autonomi. iniziando ad imparare a non essere infelici. Come? ad esempio diminuendo il timore delle perdite potenziali. Ascoltiamo e ragioniamo: il timore di perdere qualcosa prima di averla persa è una aspettativa di perdita. Davvero vogliamo vivere con questa logorante ansia oppure vogliamo gioire per averla? La paura diventa presente e quindi certa. Allora ci si concentra eccessivamente su tale paura, l' attenzione diventa selettiva evitando cosi di non riuscire a cogliere le occasioni facilitatrici, sopravvalutiamo e ci sentiamo impotenti, diventandolo. ma veramente vogliamo questo??? ovvio che no. Pregustiamoci il piacere e viviamolo. incrementiamolo.
Cosa ci trasmette intimamente il seguente pensiero?
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